Si è tenuto nei giorni scorsi, presso la sala conferenze della Camera di Commercio di Lecce, l’incontro sul tema “Opportunità blue: l’economia del mare nel Salento”.
L’iniziativa, realizzata da Ente camerale ed Assonautica Lecce, in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “G.Tagliacarne” di Roma, si è posto l’obiettivo, perfettamente raggiunto, di presentare a tutti gli attori della filiera le opportunità della Blu Economy e del Sistema-Mare quali importanti pivot di crescita e sviluppo del sistema economico del Salento, che hanno segnato, nell’ultimo biennio, un trend di assoluto dinamismo.
Sono intervenuti: il presidente della Camera di commercio di Lecce Mario Vadrucci, il presidente di Assonautica Lecce Maurizio Maglio, il direttore del centro studi Gaetano Fausto Esposito. Questi ha presentato lo studio intitolato “L’Economia del Mare in Italia, in Puglia e in provincia di Lecce: un oceano di opportunità”, elaborato dal suddetto Centro Studi “G.Tagliacarne”.
Lo studio ha messo in evidenza che, tra i Paesi dell’Ue più estesi, l’Italia è prima per rapporto coste/superficie, che è pari a 25,2 metri per ogni chilometro quadrato (basti pensare che la Spagna è seconda in classifica con 9,94). Ciò, in un contesto in cui il Mediterraneo, che rappresenta l’1 per cento dei mari mondiali, vedi incrociare il 30 per cento del traffico petrolifero e il 27 per cento di movimentazione di container mondiali.
Nell’incontro è stata rimarcata la forza moltiplicativa dell’Economia Blu: nel 2021, l’economia del mare ha prodotto un valore aggiunto di 52,4 miliardi di euro e me ha attivati altri 90,3 nel resto dell’economia, totalizzando l’8,9 del PIL; in Puglia, nello stesso anno, il valore aggiunto prodotto è stato del 4,3 per cento (contro la media nazionale del 3,3) e ha dato lavoro a oltre 65.000 addetti.
In provincia di Lecce, considerati i 56 Comuni definiti come zone costiere, di cui 27 litoranei e 29 prossimi al mare, l’economia del mae coinvolge il 61,8 per della popolazione (contro il 53,9 regionale) e produce un valore aggiunto complessivo dei diversi settori (ittico, sportivo, cantieristico, ristorazione, ricerca ed altro) pari al 67,9 per cento (contro il 60.7 regionale).
Più aggiornato e significativo il dato sulle imprese blu guidate da under 35 in provincia di Lecce: nel 2022 sono state 562 e rappresentano l’11,3 per cento del totale delle imprese dell’economia del mare (contro il 10,9 pugliese). Più elevato rispetto alla media regionale, anche il tasso di femminilizzazione (con 1327 imprese blu guidate da donne, pari al 23,5 regionale).
Significativi, infine, i dati sui Comuni in provincia di Lecce. I primi 5 Comuni per numero di imprese, sono: Lecce con 1.046 (21 per cento sul totale provinciale), Gallipoli con 515 (10,3), Porto Cesareo con 325 (6,5), Nardò con 261 (5,2) e Otranto con 222 (4,5). La classifica cambia, se si considera l’incidenza percentuale dell’economia del mare sul totale dell’economia del Comune: Porto Cesreo (38,4) è seguita da Castro (35,3), Gallipoli (25,9), Castrignano del Capo e Otranto (23,4).
In conclusione, l’evento, che ha stimolato anche un proficuo dibattito, ha offerto l’occasione di riflettere sulle principali prospettive ed azioni da avviare per potenziare il già significativo sistema imprenditoriale della Blue Economy.
Gallipoli, 14 giugno 2024
LA REDAZIONE