BARRIERE ARCHITETTONICHE IN SPIAGGIA: DIBATTITO A NARDÒ

TURISMO

“Le sedie job non sono una concessione men che meno un’eccezione. Sono un diritto per chi è affetto da qualunque tipo di disabilità e un dovere per l’imprenditore concessionario”. Tuona il presidente di Federbalneari Mauro Della Valle nel corso della commissione per le pari opportunità del Comune di Nardò che ha voluto un incontro per avere ben chiare dal rappresentante di categoria i percorsi entro i quali muoversi sulle marine della città.

Durante il dibattito nell’aula consiliare- dibattito presieduto dal presidente della II commissione Ambiente Paola Mita – particolarmente commovente ma determinato ad ottenere risposte chiare è stato il racconto delle difficoltà da parte di una madre per portare al mare la figlia: “Ho fatto ormai, seppur tristemente, pace con la consapevolezza che la scogliera le risulterà sempre inaccessibile- ha detto- , ma la spiaggia no. Ha, abbiamo, il diritto di andare in spiaggia, di vedere e toccare il mare. Ma le difficoltà non stanno solo nell’individuare lidi dotati di passerella e sedia job ma anche quelli con bagni attrezzati per i diversamente abili, stabilimenti con passerelle in direzione dei servizi igienici. Dovete comprendere- ha spiegato con toccante dignità – che questi bambini, questi ragazzi risultano pesare il doppio del loro peso effettivo nel prenderli in braccio, perché non si reggono sulle proprie forze”.

L’assessore all’ambiente Mino Natalizio ha citato la determina con la quale la Regione Puglia ha assegnato, ai comuni costieri, le sedie job (acronimo del napoletano “jamm o mare”; di Napoli era infatti il padre di un ragazzo con disabilità che l’ha ideata e progettata). Sette quelle destinate – con criteri legati ai chilometri di litorale- alle marine neretine. “Come muoverci al meglio e nel rispetto di una materia normativa così complicata?”, in sintesi la domanda rivolta dagli amministratori a FederBalneari. 

“Il comodato d’uso al privato di sedie job acquistate con fondi pubblici non deve esistere. L’imprenditore balneare ha l’obbligo di acquistarle così come deve acquistare, e assicurarsi del loro funzionamento, i defibrillatori e tutto il materiale utile al soccorso e salvataggio”. Le sedie arrivate dagli uffici regionali dunque saranno destinate alla spiaggia libera, a chi non vuole o non può permettersi di recarsi in uno stabilimento balneare. Si affideranno alla pro loco o ad alcune cooperative di giovani o comitati di genitori volontari.

“La convinta partecipazione alla commissione Pari Opportunità da parte della maggioranza dimostra – sottolinea il sindaco di Nardò Pippi Mellone – quanto questa amministrazione abbia a cuore i temi sociali e quanto sia lieta di confrontarsi con le parti sociali, ad iniziare dalle imprese, soprattutto quando queste si dimostrano sensibili. Nardò è diventata, in pochi mesi, una delle città più interessanti nelle quali vivere ed investire, anche per questa attenzione e disponibilità al dialogo da parte dell’amministrazione comunale. Ringrazio quindi Mauro Della Valle per l’estrema sensibilità che ha dimostrato e confermo il nostro impegno – chiude il primo cittadino- a tenere in massima considerazione tutti gli aspetti architettonici legati alla progettazione delle numerose strutture balneari, che sorgeranno presto presso la lunga e meravigliosa costa di Nardò”. 

Federbalneari invita tutti gli imprenditori interessati ad immergersi in questa avventura ad affidarsi a professionisti (tecnici e legali) specializzati di questa materia in continuo movimento sul piano normativo e in alcuni tratti anche particolarmente ostica. Il confronto costante con le amministrazioni e tutti gli enti parti in causa resta l’arma vincente per un turismo di qualità. 

Alessandra Lezzi

Ufficio stampa

Federbalneari Salento

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