Non possiamo ignorare, sia pure mediante un flash di cronaca che vuole essere solo testimonianza, la speciale giornata vissuta dalla Puglia grazie alla presenza di Papa Francesco sulla nostra terra. Sul mare a Molfetta, e in terra di frontiera, quale ha definito Alessano e la Finis Terrae salentina, ha voluto ricordare la Chiesa povera amata da don Tonino Bello.
Dall’intervento di Papa Bergoglio ad Alessano, estrapoliamo questa frase che guarda al nostro mare non come frontiera, bensì come ponte: “”Alla finestra la speranza” diceva Don Tonino Bello. Una finestra sempre aperta che dal Sud dell’Italia si spalanca ai tanti Sud del mondo. Da cui osservare ciò che ci accade attorno, da cui guardare con attenzione ai più poveri, da cui sperare per un domani migliore, perché il Mediterraneo non sia un arco di guerra teso ma un’arca di pace accogliente. Don Tonino è un seme seminato nella sua terra. È nelle sue pieghe più profonde. A lui non disturbavano le tante richieste ma lo feriva l’indifferenza. A lui non piaceva la Chiesa mondana, preferiva che la Chiesa fosse a servizio del mondo. La sua era una Chiesa innamorata di Dio e appassionata dell’uomo”.
Concludiamo con parole di don Salvatore Leopizzi, che è stato amico e collaboratore di don Tonino, e che nelle foto che seguono è sul palco con il Papa e accanto a don Luigi Ciotti. “Papa Francesco e don Tonino – dice – sono pastori con l’odore delle pecore tra loro molto simili e sono immagine eloquente d’una Chiesa povera e per i poveri, rifugio sempre aperto verso profughi e rifugiati. Una Chiesa in uscita, laboratorio artigianale della giustizia e della convivialità tra le genti, ponte di dialogo con tutti e arca di pace per un mondo che chiede, oggi più che mai, di essere salvato dal diluvio della violenza e della guerra”.
Alessano, 20 aprile 2018
LA REDAZIONE