Porto Cesareo: Una domenica di rally sulla spiaggia

AMBIENTE

Non solo la violazione delle restrizioni per contenere l’epidemia da Covid19 e che impedivano gli spostamenti tra regioni, ma anche e soprattutto una bravata senza nessuna logica spiegazione, che è costata cara ad un’intera famiglia calabrese, padre madre e due figli entrambi minori, originaria precisamente della provincia di Cosenza, sorpresi ed immortalati dalle telecamere dell’Area marina Protetta di Porto Cesareo e da diversi residenti a scorrazzare su dune e spiaggia.

Questi i fatti, ricostruiti minuto per minuto, dal personale della Riserva Nazionale Porto Cesareo, prontamente intervenuto sul posto anche con l’ausilio dei droni, e dai Carabinieri della locale stazione di Porto Cesareo, avvisati da diversi testimoni. Gli stessi militari hanno successivamente provveduto a rintracciare l’uomo, denunciato sia per non aver rispettato le norme di restrizioni anticovid sia per deturpamento ambientale. Allo stesso cittadino cosentino è stata elevata una pesante sanzione amministrativa di ben 2700 euro.

Erano all’incirca le 15 di domenica pomeriggio, quando il capofamiglia, alla guida di un grosso suv, precisamente una Range Rover modello Evoque, approfittando di un varco creatosi in un muretto a secco, apertosi a causa delle mareggiate invernali, nei pressi dell’accesso all’area antistante la Torre costiera denominata de “La Chianca”, si introduceva per due volte, schiacciando il cordone dunale, nella spiaggetta conosciuta con il nome de “l’Approdo”, confinante con il noto “Lido Tabù”. L’auto quindi quasi la spiaggia fosse la pista di un rally, ha iniziato a scorrazzare sulla sabbia bianca, apparentemente indisturbata, proprio sino al Tabù, dove tra l’altro si è poi insabbiata costringendo gli occupanti a scendere e con impegnative manovre di disostruzione durate oltre un’ora, a liberarla, lasciando sull’arenile un fosso di diversi metri di diametro. Il tutto naturalmente in spregio alla normativa vigente che salvaguarda e tutela litorale costiero, arenile e soprattutto flora a e fauna. Per diversi minuti infatti, come documentano le immagini, riprese sia dal sistema di video-sorveglianza dell’Amp Porto Cesareo e denominato  “Torre Costiere vedette della legalità”, il Suv ha percorso in lungo ed in largo la spiaggia a grande velocità, attirando peraltro come ovvio che fosse, l’attenzione di cittadini che filmavano e condividevano sui social la bravata.

Poi come accennato l’intervento del personale dell’Amp e dei Carabinieri della stazione Cesarina che oltre alle violazioni relative al Covid19, hanno contestato le violazioni. Da quelle al codice della navigazione, all’ordinanza balneare della Regione Puglia, a quelle riferite al decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo per danneggiamento ambientale. E’ bene ricordare infatti, che l’accesso dei mezzi a motore sul demanio è vietato in tutta Italia con tolleranza zero sulle spiagge sabbiose e in aree ad elevata sensibilità ambientale, come il caso di Porto Cesareo. Proprio l’azione meccanica degli pneumatici infatti, è riferito nella norma, “destabilizza le dune e danneggia la relativa flora, la cui permanenza è fondamentale per la stabilità del fragile ecosistema”.

Porto Cesareo, 12 Aprile 2021

FRANCESCO DE PASCALIS

Addetto stampa Amp Porto Cesareo

Di seguito, l’intervento del sindaco di Porto Cesareo, Silvia Tarantino, sull’episodio di vandalismo ambientale sopra riportato.“Una vicenda spiacevole, senza ombra di dubbio. La fama di Porto Cesareo nota in tutto il mondo per le sue spiagge e le bellezze naturalistiche che ci sono valse un’Area Marina Protetta tra le più importanti d’Italia e un Parco Regionale e Sito d’Interesse Comunitario, viene prima da Madre Natura e subito dopo dal lavoro costante e quotidiano di tutti e a tutti i livelli, istituzionali e non, per preservare quel dono. Protezione, tutela, cura del nostro ambiente equivalgono a cura e tutela della nostra storia e della nostra identità. Spiace dunque, constatare che possano verificarsi questi episodi, peraltro durante una pandemia che limita gli spostamenti all’essenziale. Alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria  il compito di procedere come da norma, e al personale dell’Area Marina Protetta come ai cittadini che con senso civico hanno segnalato ciò che si stava verificando, il mio grazie”.

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