Se il green diventa insensato….

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La protesta – a suon di sirene nei maggiori porti di Puglia – è stata organizzata da Coldiretti: circa 500 pescherecci pugliesi rischiamo di essere “affondati” dalle nuove linee di sviluppo previste per la pesca che comporterebbero la cancellazione della pesca a strascico. Una misura, è superfluo dire, che colpirebbe in maniera irreversibile uno dei settori più produttivi della marineria italiana ed avrebbe un impatto gravissimo sia sui consumi, sia sull’economia della nostra Regione. Sulla stessa linea, la restrizione delle aree di pesca.

Coldiretti Impresapesca sottolinea che la pesca a strascico rappresenta il 65 per cento del pescato ed opera in media solo 130 giorni all’anno. La restrizione delle aree di pesca dovrebbe cominciare l’anno prossimo e finirebbe con ridurre le aree di pesca al 30 per cento entro il 2030.

L’eco della protesta sembra essere arrivato al Commissario alla pesca e all’ambiente dell’Ue Virginijus Sinkevicius: da Bruxelles si sono affrettati a rendere noto che si tratta di linee operative da dibattere, considerato che la misura definitiva sarà varata dal Parlamento europeo dopo le elezioni che lo rinnoveranno nel giugno 2024.

Ciò non toglie, che la guardia deve rimanere alta e la vigilanza ininterrotta: si è già visto che, una volta varate le norme, per quanto sbagliate possano essere e penalizzanti per l’Italia, cambiarle e al limite dell’impresa impossibile.

Gallipoli, 22 maggio 2023

LA REDAZIONE

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