Scoperto il relitto di una nave greca, a notevole profondità, nel canale d’Otranto. Ne aveva fatto cenno la soprintendente Maria Piccarreta a Gallipoli, durante il corso di aggiornamento professionale per giornalisti organizzato nell’ambito dell’ottava edizione della Settimana della cultura del mare, nel settembre 2019. Lo aveva svelato parlando della realizzazione della Tap e preannunciando che entro breve tempo la notizia sarebbe stata adeguatamente divulgata.
Fino ad ora, ciò non era avvenuto. Lo ha fatto adesso Barbara Davidde, soprintendente nazionale per il patrimonio culturale subacqueo – Ufficio istituito dal ministro Dario Franceschini con sede a Taranto (vedi sulla rivista Puglia&Mare nr 27-28 del dicembre 2019) – comunicando all’Ansa che si tratta di una nave corinzia il cui contenuto è stato in parte prelevato mediante un robot sottomarino e già esaminato dagli esperti della Soprintendenza. La scoperta che la nave risale al VII secolo a.C. documenta i rapporti tra la Magna Grecia e la madrepatria ellenica e potrà pertanto gettare una nuova luce sui traffici commerciali marittimi nel Mediterraneo.
Perché portacontainer? Così la professoressa Rita Auriemma ha definito queste navi annonarie la cui stiva era conformata in maniera tale da consentire che i contenitori di ceramica, a loro volta opportunamente conformati, potessero essere caricati riducendo al minimo il rischio di rottura. La meravigliosa scoperta ora divulgata con importanti particolari e foriera di ulteriori novità, lo conferma ulteriormente, considerato che centinaia di anfore, opportunamente impilate da circa 2700 anni, sono ancora integre.
Gallipoli, 16 ottobre 2021
LA REDAZIONE
Immagine di repertorio (www.comune.otranto.le.it)