La Rolex Middle sea racing si è fatta sentire anche in questa tornata, prestigiosa non tanto per l’etichetta del primo marchio, ma soprattutto per lo spessore tecnico di barche ed equipaggi che vi partecipano.
Quest’anno 114 imbarcazioni, da 47 nazioni, di tutte le levature, partite sabato 23 ottobre da Malta, hanno circumnavigato la Sicilia in senso antiorario, passando dalle principali isole, per poi tornare a Malta. 609 miglia di continua navigazione a vela in condizioni proibitive, sia come andature che per condizioni meteo, chiare sin dai 20 giorni prima: temporali, pioggia e forte vento con un fronte irruento da est-nord-est.
L’equipaggi Verve-Camer è capitanato da Giuseppe Greco, grintoso e di alta competenza e spessore agonistico. Dodici anime frenetiche alla ricerca di nuove avventure, (addolcite per qualche minuto da un uccellino disorientato entrato in barca) usano sempre fatica, condizioni difficili ed errori per crescere a qualsiasi costo, anche se poteva costare la vita o l’intera barca.
Tanta preparazione ed altrettanti precauzioni, già nei due mesi precedenti a Gallipoli: timone di riserva, piani di dotazioni e sicurezza, piano cambusa ed alimentazione, vele ed attrezzature per l’emergenza e sopravvivenza. A Malta continui briefing prima della partenza, con una approfondita ricognizione ed uso di attrezzature e strumentazioni, tanto che i pignoli ispettori del comitato hanno da subito apprezzato il rispetto scrupoloso dei regolamenti,… nella forma e nella sostanza.
Durante l’ultima prova imbarcazione e settaggio dell’equipaggio, simulazioni a sorpresa di emergenze a mare, in pochissimo tempo, tanto da rasserenare su una delle peggiori calamità in regata.
Partenza alle 11.50 del 23 ottobre, poi in regata per circa 70 ore intorno alla Sicilia e le sue splendide isole del circondario, con poche possibilità di osservarle tanta l’alta velocità e condizioni meteomarine proibitive.
L’ingegnosissima tattica, di concerto con una frequente ricognizione meteo marina, li ha portati subito in testa girando i “gate” prima delle altre imbarcazioni molto più grandi e notoriamente più veloci. Il prosieguo della regata, con l’impennata del vento, ha visto recuperare molte barche più plananti e leggere. Mai demordere, erano tutti veramente preparati.
Dura prova, in tutte le condizioni, andature prevalentemente portanti con temporali e ventone con punte fino a 45 nodi che fa toccare il picco di 27,5 nodi, tanti per una barca dislocante e per certi versi un poco datata.
Le grida più frequenti: occhio al frangente, il bompresso è sott’acqua e devia la rotta, anticipa col timone, indietreggiate, serve peso a poppa,… viriamo e strappiamo le vele o strambiamo e spacchiamo l’albero? aspettiamo l’onda con il frangente giusto.
Velocità impensabili per i comuni velisti, Verve-Camer ha osato sempre più ed infine si è aggiudicato il traguardo applaudita dalle poche imbarcazioni arrivate qualche minuto prima. Arrivati cotti, soddisfatti ed apprezzati dalle barche concorrenti, comunque unite da un fair play esemplare ed indimenticabile.
Pienamente raggiunto il primo obiettivo, tanto scontato quanto difficile da perseguire fino in fondo: tagliare il traguardo, senza incidenti per l’equipaggio e danni per l’imbarcazione.
Per concludere Verve-Camer, alla sua terza esperienza offshore è arrivata settima line of honor ORC, quarta nel suo specifico raggruppamento ORC e prima premiata fra le 23 barche italiane, tanto da meritare l’apprezzamento dell’organizzazione e la cena al tavolo dell’Ambasciatore italiano accompagnato da altre figure istituzionali altrettanto stellate. Un successone che ha anche stupito i guru mondiali della vela-
L’evento ha colpito veramente tutti tanto che i maltesi volevano immortalare ironicamente i primi arrivati, al posto dei tre Tritoni della fontana della Valletta di Malta che rappresentano i figli di Poseidone che simboleggiano la forza e la imprevedibilità del mare.
Si poteva fare di meglio? Molto difficile: l’equipaggio ha spinto al massimo la barca e oltre sarebbe stata una serio pericolo di vita per tutti.
Ora, si pensa a programmare il futuro con ambizione, osando ma nel rispetto dei tempi per maturare e crescere in campo internazionale, seguendo un modello di tenacia ed umiltà, di ambizione e prudenza, di un vivere rispettoso del mare, tutti ingredienti indispensabili per trasmettere felicità fino a cento anni. Per essere sempre più bravi.
Ed ecco infine equipaggio e ruoli, oltre a Giuseppe Greco, armatore e timoniere: Andrea Serpi, prodiere; Andrea Ballico, trimmer; Enrico Zennaro, tattico; Loris Curatolo, mastman; Manuel Polo, navigatore; Giangi Laporta, randista; Luigi Ancora, drizzista e trimmer; Francesco Za, co-prodiere; Michele Pennelli, co-timoniere; Marco Fusaro, randista; Andrea Quartulli, co-prodiere
Gallipoli, 2 novembre 2021
VITO RIA
Foto di ANTONELLA BATTISTA