Evitare l’inutile consumo di terra

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Assume nuove connotazioni, la battaglia contro un inarrestabile consumo di terra produttiva che negli scorsi decenni ha visto in prima linea gli ambientalisti. Il rallentamento dell’edilizia e l’accresciuta sensibilità verso il recupero edilizio, ha infine attenuato il problema, ma si è aperto un nuovo fronte d’impegno: gli impianti di energia rinnovabile. Gli incentivi economici e l’alto costo dell’energia, i cui consumi non sono certo a rischio flessione, hanno accelerato le richieste di autorizzazioni alla realizzazione di impianti su terreni che, in conseguenza, sarebbero sottratti alla produzione agricola.

A difesa del patrimonio fondiario regionale, si è ora schierato il “Distretto florovivaistico e del cibo” pugliese presieduto da Piero Tunno. Partendo dalla richiesta del consigliere regionale Paolo Pagliaro di bloccare l’offensiva delle multinazionali delle energie rinnovabili, il Distretto ricorda che “la filiera agricola riveste un ruolo centrale nell’elaborazione di un Piano strategico per le rinnovabili che va regolamentato con lungimiranza”.

“L’agricoltore – sostiene Tunno – è, già di per sé, un produttore di energia e può farlo in diversi modi: con il gas da biomasse, con i pannelli fotovoltaici sulle serre e con le tecnologie legate all’uso dell’idrogeno. Impianti e mini impianti possono essere allocati sugli edifici agrari, finanche su serre ed avanserre, ma non si tocchi il patrimonio fondiario regionale. Facciamo quadrato attorno al nostro patrimonio di terra”.

Gallipoli, 28 gennaio 2021

LA REDAZIONE

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