Nella giornata di ieri, personale militare della Guardia Costiera di Gallipoli ha potuto constatare che presso un’attività commerciale della zona, dedita ad attività riabilitativa in acqua ed in palestra, non veniva data prova documentale di svuotamento di due fosse settiche di raccolta dei reflui di cui era dotata la struttura.
Inoltre, da approfonditi controlli effettuati anche presso la competente Amministrazione comunale è emerso l’assenza di qualsivoglia istanza e/o atto autorizzativo rilasciato in favore della società oggetto di controllo, relativi all’adeguamento alle norme in materia di scarichi idrici di cui alla vigente normativa “Regolamento Regionale n. 26/2011 del 12.12.2011” nonostante il sollecito dello stesso Comune.
L’ultima autorizzazione allo scarico dei reflui in vasca a tenuta stagna era stata rilasciata nell’anno 1989 ormai superata in quanto il Regolamento Regionale n. 26/2011 ha disciplinato gli scarichi delle acque reflue domestiche o assimilate provenienti da insediamenti, installazione o edifici isolati, inferiori o uguali a 2000 Abitanti Equivalenti.
Il titolare della Ditta si è pertanto reso responsabile della violazione prevista dal combinato disposto dell’articolo 124 del Decreto Legislativo n. 152/2006 ss.mm.ii. e dell’articolo 7 comma 3 del Regolamento Regionale 12 dicembre 2011 n. 26, punita dall’articolo 133 comma 2 del Decreto Legislativo n.152/2006 e successive modifiche e integrazioni. Per tale violazione è prevista una sanzione amministrativa di un minimo di € 6000,00 ad un massimo € 60.000,00 la cui entità sarà stabilita dall’Autorità competente oltre ad eventuali sanzioni accessori.
La terza parte del D.lgs 152/2006 – Capo III (Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche – Tutela qualitativa della risorsa: disciplina degli scarichi) nasce proprio per prevenire e sanzionare vigorosamente condotte illecite riguardanti lo scarico delle acque reflue e in casi come questo, anche gli scarichi non recapitanti nella rete fognante, devono essere preventivamente autorizzati dall’Ente Competente al fine di evitare ogni sorta di potenziale inquinamento idrico e preservare le acque superficiali o profonde in uno stato qualitativamente buono.
Proseguiranno da parte degli uomini della Capitaneria di porto di Gallipoli ulteriori controlli al fine di tutelare la matrice ambientale e preservare la salubrità delle acque e dell’ambiente marino e costiero.
Gallipoli, 15 febbraio 2023
CAPITANERIA DI PORTO-GUARDIA COSTIERA – GALLIPOLI