Liberi di essere felici

NEWS
872

Ieri, il primo a dare la pennellata al nuovo murales che accoglie chi entra al Lido è stato Dario. Proprio guardando lui, Gaetano Fuso pensò fosse necessario un luogo senza barriere, attraverso cui raggiungere il mare, per tutti. Questo infatti scriveva il 10 marzo del 2015, con il suo comunicatore oculare, agli amici che lo stavano aiutando a realizzare a San Foca di Melendugno il primo accesso attrezzato al mare per persone affette da SLA, La Terrazza “Tutti al mare!” di cui ieri si è festeggiato il sesto compleanno.

Ma è stato anche il primo senza Gaetano, il suo visionario ideatore. La ricorrenza è stata celebrata dalla grande famiglia dell’associazione 2HE – IO POSSO con una giornata di creatività in ricordo di Gaetano. Dalla mattina vecchi e nuovi ospiti hanno offerto il proprio contributo, pennello e colori alla mano, per la realizzazione del nuovo murale che adesso fa bella mostra di se su una parete della struttura. Raffigura Gaetano e quel mare senza barriere che ha saputo non solo immaginare, con l’aggiunta dello slogan che accompagna da sempre la Terrazza, che rimane un luogo in cui si è “liberi di essere felici”.

“Sei anni dall’inaugurazione. Per noi è un giorno speciale in cui la presenza di Gaetano si sente fortissima. Geatano ci manca moltissimo – dice Giorgia Rollo, presidente dell’associazione 2HE – IO POSSO e moglie di Gaetano – ma ci conforta sapere che siamo qui come voleva lui, in una stagione piena e bellissima, con tanti ospiti da tutta Italia e con la nostra Terrazza sempre più accogliente. Vedere adesso questo murale che lo ritrae sorridente e rivolto al suo mare è semplicemente un aiuto in più a continuare a lavorare insieme come ci sempre ha spinto a fare lui”.

 

“Sentirsi pietra significa sentirsi pesanti e ingombranti.

Cosa fare di questa pietra?

Sfruttare le sue potenzialità e costruire un cammino,

fare della sua durezza il punto di partenza e di forza”.

Gaetano Fuso

 

San Foca di Melendugno, 4 agosto 2021

LA REDAZIONE

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
Grazie, ragazzi e “Buon vento!”
I “guardiani” delle tartarughe
DA LEGGERE
Menu