Il Chiostro dei Domenicani di Gallipoli, sede del Laboratorio Liberalarte, ha ospitato, nei giorni scorsi, la quarta edizione del meeting sulla sostenibilità ideato da Cristina Cary intitolato “I Pescatori di Santa Cristina”. Il focus del workshop è stato sull’Arte Ambientale Rigenerativa e non a caso si è svolto nell’ambito di “Aria Pulita”, il progetto sostenuto da PugliaPartecipa incentrato sul Parco di Punta Pizzo e sul mare. Mare che tende sempre di più alla desertificazione, a causa, tra gli altri motivi, della presenza di microplastiche e di eccesso di anidride carbonica nell’aria che ne rende acide le acque. Secondo Cristina Cary, tutti possono dare il proprio contributo a frenare, se non a risolvere, questi impatti negativi dell’azione umana sull’ecosistema marino e concorrere alla rigenerazione; anche l’Arte, il Design e l’Architettura ecosostenibile possono entrare in gioco, ad esempio con proposte atte a contenere i danni della pesca a strascico, a frenare l’erosione costiera, a favorire il ripopolamento marino. Un aspetto, questo artistico. che è stato illustrato da Patrizia Romano.
I lettori di Puglia&Mare hanno forse riconosciuto l’immagine che accompagna questo scritto: è di Cristina Cary ed è stata pubblicata sul fascicolo dell’anno 2020 della rivista, a corredo del suo articolo che trattava anche della Nurserey, la casa dei piccoli pesci. Il concetto è stato approfondito nel corso dell’incontro, sottolineando che la creazione di un habitat idoneo al ripopolamento ittico mediante vegetazione, alghe e tane rifugio, può anche rappresentare un percorso attrattivo per i subacquei naturalisti.
Cristina Cary si è soffermata anche sul geosito cittadino regno della conchiglia Strombus, uno dei più importanti tra i pochissimi del Mediterraneo.
Gallipoli, 24 agosto 2021
LA REDAZIONE